sabato 19 novembre 2011

lunedì 14 novembre 2011

i bambini autistici hanno più neuroni

Nuova scoperta:
L’ultima settimana è stata caratterizzata da una fondamentale scoperte riguardo il disturbo autistico: la fisiologia nervosa dei bambini autistici sarebbe più ricca di cellule cerebrali.
La ricerca è stata pubblicata nel Journal of American Medical Association; gli scienziati dell’Università della California, San Diego, hanno scoperto che i bambini autistici hanno circa il 67% di cellule nervose in più rispetto ad un bambino non autistico;
le cellule nervose sarebbero dislocate in una zona del cervello nota come “corteccia prefrontale“, area coinvolta nell’elaborazione delle abilità sociali, comunicative, nelle funzioni cognitivee nel linguaggio; è coinvolta, cioè, in tutte le funzioni in cui i bambini autistici spesso mostrano anomalie dello sviluppo.
Il ricercatore Eric Courchesne ha analizzato il cervello di sette ragazzi autistici di età compresa tra i 2 e i 16 anni. Ha confrontato il cervello autistico con il cervello di sei ragazzi sani, deceduti in età simile. Con questa analisi è stato osservato un eccesso di neuroni che ha sorpreso tutti: nella gran parte dei casi, i deficit sociali sono caratterizzati da un minor numero di neuroni o un tessuto nervoso poco sviluppato.
“Quando pensiamo all’incapacità di gestire informazioni complesse, di solito ci proiettiamo verso una scarsità di connessioni e di cellule nervose” -afferma Eric Courchesne- “Ma questa volta ci troviamo in una circostanza del tutto opposta”.
L’ipotesi più plausibile sta in una scarsità delle connessioni nervose: considerato la sovrabbondanza di neuroni, durante lo sviluppo sarebbe insorta un’incapacità di connettere le cellule nervose l’una all’altra. Questa situazione, spiega Courchesne, potrebbe “aver rallentato o danneggiato le normali interazioni tra le diverse regioni del cervello”; processo fondamentale nelle relazioni sociali; le attività sociale e la comunicazione, per esempio, richiedono numerose interazioni tra diverse aree del cervello, interazioni non possibili dato che alcuni dei “ponti neurali” si trovano ad agire in situazioni critiche.
Altrettanto significativo è lo sviluppo dell’eccesso di neuroni nella corteccia prefrontale, infatti questi non si formano dopo la nascita ma durante lo sviluppo in utero. Ciò dimostra che i cambiamenti responsabili dell’autismo insorgono molto prima di quanto gli scienziati avessero ipotizzato.

“Conoscere il momento in cui si verificano i cambiamenti responsabili dell’autismo ci aiuta a mettere a fuoco il disturbo e a definire le prossime fasi della ricerca. Attualmente miriamo a scoprire cosa ha causato questo eccesso“

continua Eric Courchesne; finalmente, con la scoperta della causa, lo step successivo sarà quello di trovare trattamenti efficaci per la prevenzione ed un’eventuale terapia che possa aiutare i bambini e le loro famiglie ad affrontare al meglio i sintomi dell’autismo.
A cura della Dott.ssa Anna Maria Sepe,
specialista in Psicoanalisi Induttiva e Ipnosi traslativa.






sabato 27 dicembre 2008

Benvenuto nel sito web dei Gruppi Familiari Al-non/Alateen Italia.
Al potenziale Nuovo Venuto : La tua richiesta è confidenziale e anonima. Se sei preoccupato per il bere di un'altra persona, ti suggeriamo di visitare il nostro sito per ricevere informazioni sul programma. Telefona al numero 02.504779 per avere informazioni.
Scopo di Al-Anon : Aiutare le famiglie di alcolisti a recuperarsi dagli effetti procurati dal problema dell'alcolismo di un familiare o di un amico.
Allo stesso modo, Alateen è il nostro programma di recupero per gli adolescenti. I gruppi Alateen sono sponsorizzati da membri Al-Anon.
Il nostro programma di recupero è adattato da Alcolisti Anonimi e si basa sui "Dodici Passi", le "Dodici Tradizioni" e i "Dodici Concetti di Servizio". L'unica condizione richiesta per essere membri è di avere un parente o un amico per cui l'alcol è un problema. Al-Anon/Alateen non è affiliata ad alcuna organizzazione esterna. Le riunioni Al-Anon si tengono in 112 paesi. Ci sono 28.000 gruppi Al-Anon e 3.000 gruppi Alateen nel mondo.
Letteratura e materiale
Le nostre pubblicazioni si basano sulla condivisione di esperieze dei nostri membri e sull'applicazione dei prìncipi Al-Anon alla propria vita. La nostra letteratura è disponibile in 30 lingue. Mutuo aiuto
Sia che l'alcolista beva ancora oppure no, Al-Anon offre speranza e recupero a tutte le persone che soffrono per l'alcolismo di un proprio caro o un amico.

venerdì 26 dicembre 2008

buon natale a tutte le donne

Come si esce dalla dipendenza da alcol?
Uscire dalla dipendenza da alcol non solo si deve. Si può. Rivolgendosi a medici, amici, parenti o associazioni di volontariato. Un dato Eurispes, che riguarda gli ex alcolisti, è estremamente importante. Il 75 per cento di quelli che ce l'hanno fatta ne sono usciti grazie alle associazioni di volontariato, seguono poi amici, parenti e medici. Una molla importante per uscire dall'alcol è quella della famiglia, degli affetti, dei figli. E anche qui un ruolo importantissimo lo gioca la donna. Spesso la moglie, la madre o la figlia di un alcolista è determinante nella scelta di farlo smettere. Se è essa stessa alcolista ha maggiore costanza negli incontri con i terapeuti, si impegna di più, rispetto ai maschi, nella volontà di ricominciare. Se è moglie o mamma è determinante nello spingere marito o figli a entrare in terapia.

Accanto all'associazione più antica e famosa d'Italia, Alcolisti Anonimi, esiste un'altra associazione fondamentale, la Al-Anon, frequentata e composta da familiari di alcolisti. E per i figli più piccoli esiste Alateen a conferma che il bere crea problemi non solo a chi ne abusa, ma anche all'intera famiglia, che vive un disagio non indifferente e che per questo paga prezzi altissimi.


Quali sono le associazioni? Alcolisti Anonimi Via di Torre Rossa, 5 - Roma

Tel 06-6636620 www.alcolisti-anonimi.it


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Archivio Donna
Spintoni, capelli tirati, schiaffi, pugni e morsi. Questi secondo l'Istat i maltrattamenti più comuni che subiscono le donne.
Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nel corso della vita. Di queste, circa 1.100.000 hanno subito lo stalking (comportamenti persecutori). Nel totale, la maggior parte di queste violenze sono ad opera del partner (come il 69,7% degli stupri) e la grandissima maggioranza (oltre il 90%) non è stata denunciata. È il quadro che emerge dalla prima indagine sulla violenza e i maltrattamenti contro le donne realizzata dall'Istat, su commissione del Ministero dei diritti e delle pari opportunità, su un campione di donne di età compresa fra i 16 e 70 anni.
Tra tutte le violenze fisiche rilevate è frequente l'essere spinta, strattonata, aver avuto i capelli tirati (56,7%), l'essere minacciata di essere colpita (852%), schiaffeggiata, presa a pugni, a calci o a morsi (36,1%). Tra la violenza sessuale, la più diffusa è la molestia fisica, ossia essere stata toccata sessualmente contro la propria volontà (79,5%), l'aver avuto rapporti sessuali non desiderati accettati per paura (19%), il tentato stupro (14%), lo stupro (9,6%) e i rapporti sessuali degradanti ed umilianti (6,1%). La violenza psicologica è stata subita da 7.134.000 donne (6.092.000 solo psicologica), il 43,2% con partner attuale. Di queste 3.477.000 l'hanno subita spesso o sempre (21,1%). 1.042.000 donne hanno subito sia violenza psicologica che fisica o sessuale, il 90,5% delle vittime di violenza fisica o sessuale. Questo tipo di violenza si esprime con l'isolamento o il tentativo isolamento (46,7%), il controllo (40,7%), la violenza economica (30,7%), la svalorizzazione (23,8%), le intimidazioni (7,8%).
L'indagine rileva che sono 6.743.000 le donne vittime di violenza fisica o sessuale (il 31,9%), 5 milioni di violenze sessuali (23,7%), 3.961.000 di violenze fisiche (18,8%). Ben 6.092.000 donne hanno subito solo violenza psicologica dal partner attuale (36,9% delle donne che vivono al momento in coppia). Negli ultimi 12 mesi, il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1.150.000 (5,4%). Il 3,5% ha subito violenza sessuale, il 2,7% fisica. La violenza domestica ha colpito il 2,4% delle donne, quella al di fuori delle mura domestiche il 3,4%.
Il sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un non partner e il 93% di quelle da partner. Anche gli stupri non sono denunciati: lo sono ben il 91,6% del numero complessivo. Ed è inoltre consistente la quota di donne che non parla con nessuno delle violenze subite (33,9% per quelle subite dal partner e 24% per quelle da non partner.


CATANIA E DINTORNI

THAMAIA-ONLUS Via G. Macherione, 14 CATANIA
Repubblica Italiana REGIONE SICILIANA ASSESSORATO REGIONALE DELLA FAMIGLIA
DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI CASA RIFUGIO AD INDIRIZZO SEGRETO DESTINATA A 7 OSPITI Scheda informativa per i Servizi Sociali Comunali
TIPOLOGIA D’UTENZA:
- Donne vittime di violenze e maltrattamenti (di natura fisica, sessuale,
psicologica, economica …)
- Donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni
- Con figli di età compresa tra 0 e 14 anni (salvo eventuali deroghe stabilite dalla
Responsabile della casa)
- Donne che risiedono nei Comuni di Catania, Misterbianco e Motta S. Anastasia
(Distretto Socio Sanitario D16).
Donne che risiedono in altri Comuni con i quali, nei singoli casi, si andrà a stipulare
apposita convenzione e/o protocollo d’intesa.
- Donne che non siano portatrici di altre problematiche (tossicodipendenza,
alcoolismo, salute mentale, prostituzione…)
- Donne straniere con regolare permesso di soggiorno
CRITERI E METODOLOGIA DI RIFERIMENTO:
- Presa in carico da parte del Centro Antiviolenza Thamaia
- Appartenenza alla tipologia d’utenza indicata
- Definizione ed attivazione di un percorso di fuoriuscita dalla violenza in sinergia
con i Servizi Sociali Comunali
- Collaborazione in rete con le Istituzioni, i Servizi Territoriali, il Terzo Settore e
il Privato Sociale
TEMPI DI PERMANENZA:
Sei mesi, rinnovabili ad ulteriori sei mesi sulla base delle valutazioni della
Responsabile della Casa e dell’Assistente Sociale del Comune di Riferimento
REFERENTI PER GLI INGRESSI:
Centro Antiviolenza Thamaia, via G. Macherione, 14 – Tel./Fax 095/7223990
Resp. G. FERRARO – A.S. V. PEZZINO

LO STAF DI AUGUSTA

Gran parte delle donne che si iscrivono all'associazione 'Le Nereidi' desiderano diventare operatrici del nostro Centro antiviolenza. Che cosa bisogna fare? chiedono. Bisogna fare formazione. E la formazione non soltanto è un processo aperto che non si conclude mai una volta per tutte, ma deve andare ad integrarsi con alcune caratteristiche della personalità mancando le quali la formazione diventa pressoché inutile, concetto che approfondirò più avanti.

Secondo lo standard nazionale dei Centri italiani, la formazione minima indispensabile per operare in un Centro antiviolenza, consiste in almeno due corsi, di primo e secondo livello, e un congruo tirocinio. Errore comune a tutte coloro che desiderano diventare operatrici, è quello di credere che un buon titolo di studio sia sufficiente per affrontare il ruolo. Scopriranno in seguito che i titoli di studio sono sicuramente avvantaggianti ma non possono in alcun modo sostituire la formazione specifica. Difatti, devono fare formazione, anche e ancor più delle operatrici ordinarie, le avvocate, le psicologhe, le sociologhe e le assistenti sociali. E facciamo un passo indietro.

L'insieme delle conoscenze, teoriche, pratiche ed esperenziali elaborate dalla donne, che vanno sotto il nome di 'women's studies' (studi delle e sulle donne o 'saperi delle donne'), costituivano fino a ieri una sorta di cultura parallela a quella ufficiale, finché, da alcuni anni, sono entrati nei luoghi della cultura accademica sotto forma di corsi universitari negli atenei di Bologna, Napoli, Roma, Trento, ecc. e tendono ad espandersi progressivamente.
La formazione equivale dunque alla 'trasmissione' dei saperi delle donne che, come dicevo, scaturiscono dalla rielaborazione della cultura ufficiale e dall'esperienza pluridecennale accumulata dai Centri. Esperienza ormai riconosciuta a tutti i livelli che ha ispirato molte leggi e alla quale sempre più spesso ricorrono le varie istituzioni, dall'Istat all'FBJ, dall'Eurispes all'Oms, dalla Comunità Europea all'Onu e così via.


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CASA RIFUGIO AD INDIRIZZO SEGRETO "CASA MIRAL"

La struttura, si inserisce come ulteriore strumento a supporto e tutela delle donne vittime di violenza di genere e dei propri figli.
In questo modo si vuole offrire un luogo protetto nel quale la donna, vittima di violenze, possa riflettere sulla propria condizione e sperimentare un nuovo progetto di vita, delineato lungo il percorso di accoglienza (nuovo progetto di vita che contempla: la fuoriuscita dalla violenza, una riaffermazione dell'individualità, dell'autonomia, il recupero della genitorialità, la ricerca del lavoro...). Tale percorso verrà strutturato e condiviso all'interno del percorso di fuori uscita dalla violenza, intrapreso al Centro Antiviolenza "Thamaia", tra la donna e l'operatrice di accoglienza la quale, se all'interno dei colloqui psicosociali mirati a definire il nuovo progetto di vita senza più violenza, ritenesse necessario l'allontanamento della donna e degli eventuali figli minori dalla casa coniugale, a causa di una situazione di grave pericolo, attiverà l'ospitalità presso la casa rifugio che sarà, pertanto, uno strumento a supporto del percorso progettuale di risoluzione dal rapporto violento.
La casa rifugio è stata avviata all'interno del progetto APQ Asse C a valenza Regionale "Uscire dalla violenza: itinerari dall'accoglienza all'autonomia per donne vittime di violenza a Palermo - Agrigento - Catania", la cui titolarità è dell'Associazione Le Onde Onlus di Palermo, mentre la gestione locale è affidata all'Associazione Thamaia Onlus attraverso uno specifico accordo di cooperazione.



RETE ANTIVIOLENZA URBAN - CATANIA

L'Associazione, al fine di rendere possibile la creazione e il mantenimento di una rete di protezione per le donne vittime di violenza di genere, ha realizzato una serie di incontri con gli operatori dei servizi che hanno partecipato alla costruzione della Rete Antiviolenza Urban, con l'obiettivo di una ripresa del lavoro di rete iniziato con i seminari svoltisi all'interno del noto progetto "Rete Antiviolenza tra le città Urban Italia" (realizzato a Catania tra il 1999 e il 2001), così da creare una stabile e continua collaborazione tra i servizi dell'intero Comune e stabilire modalità e prassi di intervento comuni.
L'Associazione si propone, infatti, di essere un nucleo di stimolo e coordinamento nei confronti dei servizi pubblici e privati presenti nel territorio cittadino. Pertanto ritiene indispensabile partire da un lavoro di rete che coinvolga tutti gli operatori dei servizi, che quotidianamente si confrontano con la problematica della violenza sulle donne. (opuscolo: copertina, pp. 2-3, pp. 4-5, pp. 6-7, pp. 8-9, pp. 10-11, pp. 12-13, pag. 14)

Tutto ciò attraverso:

la condivisione ed il confronto tra le differenti professionalità e le risorse presenti sul territorio;
la sottoscrizione di protocolli d'intesa o accordi di cooperazione;
la costruzione di strategie di intervento comuni;
la realizzazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolte alla comunità;
momenti di incontro e di aggregazione sociale rivolte alle donne dei quartieri, allo scopo di far conoscere l'attività svolta dalla "rete antiviolenza" e stimolare la comunità a prendere coscienza dei propri problemi e a mobilitarsi per risolverli;
la realizzazione di attività di formazione ed informazione rivolte agli operatori della rete che presentano difficoltà pratiche ad operare rispetto alla problematica in questione e che richiedono tali attività, (es. Forze dell'Ordine).
Il lavoro di costruzione ed implementazione della Rete Antiviolenza è sempre stato un obiettivo primario dell'Associazione Thamaia Onlus. Infatti all'interno delle azioni previste dal progetto "Costruire Insieme: creare servizi ed una rete di protezione per donne che subiscono violenza nel Distretto Socio Sanitario D16", finanziato con i fondi APQ - Recupero della Marginalità Sociale e Pari Opportunità della Regione Siciliana, è stata dedicata una particolare attività di sensibilizzazione distinta per comuni (Catania, Misterbianco e Motta S. A.) che coinvolgerà gli operatori dei servizi pubblici e privati operanti in detti comuni, così da giungere alla fine del percorso progettuale alla costruzione di una Rete Antiviolenza di Distretto.



MAPPATURA DELLE RISORSE

Questa Associazione, riconoscendo il valore delle risorse presenti sul territorio - spesso non adeguatamente utilizzate per mancanza di conoscenza da parte degli utenti e talvolta anche degli operatori - ha realizzato un accurato lavoro di individuazione delle predette risorse, sia istituzionali che del privato sociale, per giungere alla costruzione di una mappatura dettagliata sui servizi offerti e le modalità di accesso, con particolare attenzione nei confronti di quelle risorse che si ritengono particolarmente utili per far fronte alle svariate richieste che pervengono agli operatori sociali che lavorano con la problematica della violenza sulle donne.
Il lavoro di mappatura delle risorse è stato informatizzato. E' stato, infatti, messo a punto un programma che ci permetterà di catalogare e rendere facilmente accessibili tutte le informazioni raccolte sui servizi offerti, le modalità di accesso, i requisiti di accesso, i referenti, l'ubicazione sul territorio, ecc..
Il Cd Rom con la mappatura delle risorse, realizzato nell'ambito del progetto "Costruire Insieme: creare servizi ed una rete di protezione per donne che subiscono violenza nel Distretto Socio Sanitario D16", finanziato con i fondi APQ - Recupero della Marginalità Sociale e Pari Opportunità della Regione Siciliana, è in distribuzione a tutti i partner del Progetto.
La mappatura viene semestralmente aggiornata attraverso una costante e puntuale richiesta di informazione così da poter fornire alle utenti del Centro Antiviolenza e/o agli operatori dei servizi che ne fanno richiesta delle notizie quanto più aderenti alla realtà.

indirizzi utili
http://www.alcolisti-anonimi.it/modules.php?name=aa011-donna
http://www.alcolisti-anonimi.it/modules.php?name=view_pr&id=311&pr=ME